Global Talent Trends 2023: la priorità di HR, lavoratori e C-Suite è garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo
- La totalità degli HR intervistati sta lavorando su programmi di trasformazione HR
- Passa al terzo posto la flessibilità, che solo un anno fa risultava la prima preoccupazione delle aziende
- Welfare in crescita sulle forme di assistenza che maggiormente contano per i lavoratori
- Ancora poche le azioni avviate in relazione al rischio più sentito, quello della mancanza delle skill che servono e serviranno nel futuro
Milano: 8 marzo 2023 – Presentati da Mercer i risultati dell’annuale ricerca Global Talent Trends, che raccoglie le opinioni di 2474 esperti HR e lavoratori in 17 paesi nel mondo ed è stata condotta alla fine del 2022.
Instabilità geopolitica ed economica, spinta inflazionistica e un mercato del lavoro rigido continuano a generare un impatto profondo nell’agenda degli HR italiani. La priorità più importante per gli HR italiani, che nella scorsa edizione del 2022 era la scelta di strategie in grado di aumentare l’agilità, passa decisamente all’avvio di progetti di inclusione, diversità e equità.
“Siamo in una fase che ci offre grandi opportunità per fare tesoro degli strumenti adottati durante la pandemia per lo sviluppo di un modello empatico dell’organizzazione: possiamo oggi modellare una nuova alleanza con i lavoratori basata su sostenibilità, resilienza e capacità adattiva” ha dichiarato Marco Valerio Morelli, Amministratore Delegato di Mercer Italia. “Le organizzazioni più innovative stanno ridefinendo il patto con i propri dipendenti, sia assumendo un ruolo decisivo per il benessere della società, sia garantendo sostenibilità e produttività per la propria organizzazione.
Le aziende che la ricerca Global Talent Trends definisce “Relatable”, cioè sostenibili e riconosciute dai propri dipendenti nella propria identità, missione e purpose, hanno cinque elementi in comune: sono costantemente orientate allo scopo di rimanere rilevanti, cercano nuovi modi di lavorare in partnership dentro la propria organizzazione, garantiscono un programma di Total Wellbeing misurabile nel tempo e continuano a costruire per rimanere attrattivi per i propri dipendenti e per quelli che verranno nel futuro, nonché sanno accumulare e aumentare l’energia collettiva per guidare il cambiamento.
RESET FOR RELEVANCE: IL TREND NELLE AZIENDE ITALIANE
EQUI E INCLUSIVI SI’, MA LAVORANDO IN PARTNERSHIP
IL BENESSERE DEI LAVORATORI SEMPRE PIU’ FOCALIZZATO SUI BENEFIT CHE CONTANO
Grande attenzione da parte degli HR italiani in merito a piani di Total Wellbeing che abbiano lo specifico obiettivo di attrarre e trattenere le persone, oltre ad aumentare l’engagement interno: la quasi totalità (97%) sta lavorando in questa direzione. Il 42% pensa di estendere la copertura sanitaria a una più ampia fetta di popolazione aziendale, mentre, l’85% dichiara di fornire già supporto ai propri dipendenti in merito alla salute mentale, a problemi di relazione e di mantenimento dell’energia. Tuttavia solo il 18% dichiara di essere in grado di provvedere con un adeguato piano di crisis management per la gestione di un evento traumatico.
L’erogazione dei benefit legati alla salute va a braccetto con la purpose dell’azienda: l’88% degli intervistati afferma di inquadrare le proprie strategie di welfare nella propria purpose, per coerenza e identità. La modalità di gestione del benessere aziendale è sempre più digitale: l’85% ha investito in piattaforme digitali che consentano il management e la comunicazione dei benefit aziendali legati alla salute.
Punto debole in Italia è l’attenzione a nuove proposte di copertura sanitaria: solo il 18% investe in nuove categorie di copertura rischi. Anche l’assistenza virtuale in relazione al benessere psicologico non appare prioritario per gli HR italiani: meno di un terzo (28%) attualmente offre accesso on-demand all’assistenza in merito alla salute mentale.